Dove inizia la Costa Azzurra

DOVE INIZIA LA COSTA AZZURRA

A Mentone, nei primi mesi dell’autunno 1923, Vicente Blasco Ibáñez osservava il suo giardino seduto su una panchina. Rifletteva alla vigilia di un viaggio intorno al mondo che sarebbe durato circa sei mesi. Da New York a Tokyo, da Agra a Luxor, le tappe scandiscono le pagine di un libro che inizia proprio con quella conversazione con se stesso che si svolgeva nel giardino di prima mattina. Come bambini tristi e arrabbiati che non vogliono essere abbandonati, i fiori cercavano di trattenerlo evocando immagini suggestive di dolci pomeriggi autunnali, di fiori e frutti, di abitudini rassicuranti e di piaceri mondani che non lo avrebbero atteso.

fontrosQuel giardino si chiama Fontana Rosa. La sua torre alta e rosata è ben visibile subito dopo la stazione di Mentone Port Garavan se, arrivando in treno dall’Italia, gli occhi non sono troppo impegnati a spiare il mare. I lavori di restauro stanno lentamente ricostruendo il sogno dello scrittore e sceneggiatore spagnolo che, esiliato per motivi politici, aveva scelto la Costa Azzurra per i suoi ultimi anni. L’imponente entrata non lascia dubbi sulle intenzioni, evocando la passione di una vita nel nome “El Jardin de los Novelistas” (Il giardino degli scrittori) ripetuto in inglese e francese su nastri di piastrelle colorate. Vari edifici, tra cui una vasta biblioteca, un cinema privato e un gigantesco acquario per i suoi pesci tropicali, creavano un ambiente unico. Gli ospiti potevano lavorare, passeggiare o aspettare l’ispirazione nel fresco giardino, fiduciosi nel benefico influsso di una natura rigogliosa esaltata dalla penombra di alti ficus, palme e banani. La nostalgia per i lussureggianti giardini della natia Siviglia aveva guidato la costruzione di pergolati, colonne e piccole aree raccolte dove panchine rigurgitanti d’arbusti profumati erano disposte intorno a fontane zampillanti. Piastrelle policrome coprivano le superfici con fiori e agrumi, ballerine e greche geometriche da lui stesso disegnate. A sinistra dell’entrata, la Rotonda di Cervantes celebra il suo scrittore preferito raccontando la storia di Don Chisciotte con decine di piastrelle in un accattivante fumetto senza parole. Busti di bronzo disposti nei viali erano dedicati agli altri scrittori da lui amati. Cervantes

Dall’alta torre dove il nome Fontana Rosa è ancora scritto con piastrelle bianche su fondo blu, imitando i cartelli che lungo la ferrovia indicano le stazioni, Blasco Ibáñez poteva guardare il mare lontano. Tra la vicinanza alle spiagge e la novità della ferrovia aveva scelto di poter accogliere comodamente i numerosi ospiti che arrivavano in treno da Parigi o Nizza.

Americani e russi, nobili, esuli, nuovi ricchi, artisti francesi d’avanguardia, tanti erano coloro che invadevano questo tratto di costa negli anni ’20. Ricchi inglesi freddolosi arrivavano in cerca di luoghi dal clima mite dove svernare trascurando la tradizione del Gran Tour che, fino alla metà dell’800, aveva privilegiato le città d’arte e la cultura classica. Il clima dolce era particolarmente adatto ai malati di tubercolosi. Nel 1861, il medico inglese James Henry Bennet segnalava in un libro la Costa Azzurra e in particolare Mentone per chi soffriva, come lui, di gravi problemi respiratori. Il dottore era anche appassionato di giardinaggio. Nel caldo paese mediterraneo, al riparo da venti insidiosi e nonostante il difficile terreno roccioso, coltivava quelle piante che in Inghilterra avrebbero richiesto costose cure, una serra e molte preoccupazioni. Tra lo sgomento degli abitanti locali, riluttanti a sprecare acqua per fiori che mai sarebbero stati venduti, mise a dimora una collezione di piante esotiche molto invidiata che comprendeva agavi, cactacee ma anche camelie, finalmente libere di sbocciare in pieno sole. La sua paziente sperimentazione, diligentemente documentata in un libro, diede vita all’Oriental Garden considerato un punto di riferimento per botanici ed appassionati. Nel 1882, la Regina Vittoria, per la prima volta in Costa Azzurra, vi passava lunghe ore passeggiando e facendo schizzi in compagnia della figlia, la principessa Beatrice. Il corteo reale si recò anche nella vicina Villa Handbury dove il ricco commerciante inglese Thomas Hanbury, con passione e intelligenza, stava creando un giardino straordinario illuminato dai riflessi del mare.

Incontri e scambi influenzavano lo stile dei giardini che nascevano intorno a magnifiche ville. Tra il 1918 e il 1927, poco lontano da Fontana Rosa, lo scrittore e pittore Ferdinand Bac realizzava Les Colombières in cui celebrava il Mediterraneo e la sua antica cultura rifiutando ogni esotismo. Al contrario, il maggiore Lawrence Johnston, già creatore di Hidcote Manor nel Gloucestershire inglese, arricchiva il giardino di Serre de la Madone con specie raccolte in tutto il mondo durante le sue spedizioni a caccia di piante. SerremadoneAll’amica Norah Warre aveva regalato uno splendido gelsomino proveniente dallo Yunnan. La signora inglese, innamorata della Costa Azzurra, aveva realizzato un giardino sul mare a Roquebrune, con l’aiuto del secondo marito. Il visconte Charles de Noailles li visitava spesso. Mecenate ed esperto giardiniere viveva a Hyères in una villa estremamente moderna circondata da un giardino mediterraneo da lui stesso ideato. In un angolo a picco sul mare, il giovane architetto di origini armene Gabriel Guévrékian aveva suddiviso lo spazio in quadrati, triangoli e rettangoli alternando piante tapezzanti a piastrelle colorate in un geometrico giardino cubista. Il visconte de Noailles frequentava spesso anche il maggiore Johnston. Durante l’inverno, la sua residenza di Mentone era animata da un’intensa vita sociale, più per assolvere agli obblighi che la sua posizione imponeva che per autentico piacere. Il maggiore preferiva, infatti, occuparsi del giardino che aveva sviluppato in terrazze lungo il fianco della collina tra culture tradizionali e piante esotiche attentamente meditate. Abbellito con serre, statue e vasche, culminava in una gigantesca voliera costruita dietro la villa e popolata di uccelli esotici che riempivano l’aria di richiami e coloravano il cupo bosco.  Molte piante del giardino provenivano dai forniti vivai francese che il maggiore visitava in compagnia di Edith Wharton. A Hyères, la scrittrice americana scriveva e restaurava instancabile il parco di Chateau Sainte Claire. Proprio la spiaggia bagnata dai raggi del sole e del mare di questa piccola città aveva ispirato, nel 1887, a Stéphen Liegeard, scrittore e politico francese, il nome di Costa Azzurra.

L’autunno sulla Costa Azzurra è una stagione dorata, calda ma senza gli eccessi della piena estate e ricca di fioriture da scoprire nei vecchi giardini e nelle parole di un esuberante e appassionato scrittore spagnolo.

Anna Zappatini

 

Una breve bibliografia: 

- Zoppi, Mariella 1995, Storia del giardino europeo, Roma-Bari, Editori Laterza

- Jones, Luisa 2002, Serre de la Madone, France, Actes Sud/Dexia Editions

Testi disponibili su Internet – Google book:

 - Blasco-Ibanez, Vicente

1926, A novelist’s Tour of the World, authorized translation by Leo Ongley and Arthur Livingston,

New York, E.P. Dutton & company

- Jones, Ted 2004-2007, The French Riviera - A literary guide for travellers, London – New York, Tauris Parke Paperback

- Nelson, Michael 2001-2007, Queen Victoria and the Discovery of the Riviera, foreword by Asa Briggs - London – New York,

Tauris Parke Paperback

- Segall, Barbara

2002, Gardens by the Sea, London, Frances Lincon Limites

 

Ufficio del turismo di Mentone http://www.tourisme-menton.fr/-I-Giardini-di-Mentone-.html

Centro Universitario di Servizi Giardini Botanici Hanbury http://www.giardinihanbury.com/hanbury4/

Villa Noailles http://www.villanoailles-hyeres.com/